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Promuovere la cultura / un modello da perseguire | di Daniela Grandi

Opinione pubblicata sul Giornale di Brescia il 18 settembre 2018, pagina 28

Il ruolo sociale delle imprese e la collaborazione con il Festival LeXGiornate

Di Daniela Grandi – La proficua collaborazione che abbiamo avviato quest’anno con il Festival X Giornate di Brescia – promuovendo iniziative culturali aperte al pubblico all’interno delle aziende e delle cave bresciane – non può essere un’eccezione. Deve diventare un modello virtuoso da perseguire con costanza nell’ottica di costruire un dialogo sempre più positivo tra le imprese, i cittadini e la cosiddetta società civile.

Il ruolo sociale delle imprese, sancito anche dall’articolo 41 della Costituzione Italiana, non si espleta soltanto creando ricchezza e posti di lavoro per il territorio in cui operiamo.

Il nostro obiettivo – l’intento di chi come me ogni giorno opera per far crescere la propria azienda – non può essere soltanto quello, pur essenziale, della ricerca dell’utile e della conseguente tutela dell’occupazione. Ne siamo già consapevoli. Da sempre molti di noi – con grande generosità e spesso in maniera silenziosa – sono impegnati concretamente nel sostenere soggetti deboli e associazioni attive nel mondo del volontariato. Ma è alla base di un progetto industriale vincente, oltre a un lavoro costante e senza giorni festivi, c’è – sempre – anche una grande dose di creatività: la stessa che si trova oggi nei teatri e in molti luoghi di produzione della cultura.

Le aziende non sono soltanto luoghi di produzione e fatica, chiusi da pesanti cancelli rispetto al mondo ce le circonda. Sono “organismi” vivi: sono in continuo cambiamento, creano relazioni umane e sono spesso portatori di modelli valoriali che rispecchiano la parte migliore della società bresciana.

Il problema, a volte, è far passare questo messaggio. Per tale ragione noi imprenditori dobbiamo cercare sempre più di raccontare il nostro mondo agli altri: dobbiamo aprire quei cancelli, che portano a mondi ricchi di capacità ed esperienze, dando vita a connessioni e contaminazioni con il mondo dell’arte e della cultura. Dobbiamo fare rete anche in questo, al fine di far cadere i luoghi comuni e i preconcetti – purtroppo molto diffusi – che ancora vogliono capannoni e cave come luoghi votati esclusivamente al profitto ad ogni costo. Non è così. Siamo pronti a fare di più per Brescia. I nostri sono spazi accoglienti e spesso anche belli: solo mettendoli sempre più a disposizione degli altri e sostenendo chi cerca una casa per le proprie idee o espressioni artistiche potremo dare contributo completo alla crescita della società bresciana.

Questa è una delle sfide che ci troviamo di fronte. Ogni imprenditore, quando cerca di intraprendere la sfida del cambiamento, si deve confrontare con chi gli risponde che alcuni obiettivi sono “impossibili” da raggiungere. Il bravo imprenditore è colui, o colei, che trova comunque la via per farcela.

Giornale di Brescia, edizione 28 settembre 2018

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