Il gruppo bresciano Gabeca e Grandi Riso “premiati” all’Energy Management Summit di Barcellona
L’amministratore delegato Fabrizio Scuri, venerdì 23 ottobre, sarà tra gli ospiti d’onore dell’evento spagnolo, uno dei più importanti appuntamenti mondiali dedicati alle buone prassi legate al consumo e al risparmio energetico. Un riconoscimento per la rivoluzione verde messa in atto dall’azienda del gruppo bresciano, che in due anni ha ridotto i consumi energetici del 10 per cento
Il gruppo bresciano Gabeca e Grandi Riso, venerdì 23 ottobre, saranno tra gli ospiti d’onore – invitati come esempio virtuoso da seguire – dell’Energy management summit di Barcellona, uno dei più importanti appuntamenti mondiali dedicati alle buone prassi legate al consumo e al risparmio energetico. Il riconoscimento è legato alla piccola rivoluzione verde messa in atto negli ultimi anni dal gruppo bresciano e dall’amministratore delegato Fabrizio Scuri, anche grazie all’investimento in software, che ha permesso di ridurre i consumi energetici del 10 per cento in due anni.
Da sempre Grandi Riso (Codigoro, Fe) e il Gruppo (Calcinato, Bs) sono impegnati a coniugare produzione industriale e sostenibilità ambientale. Da una parte c’è la commercializzazione di riso italiano, “con una filiera cortissima – sottolinea il presidente Alessandro Grandi – che valorizza e sostiene il sistema dei produttori agricoli ferraresi, perché di fatto noi rappresentiamo il marchio commerciale e distributivo della produzione risicola del territorio”. Dall’altra c’è un’attenta scelta di partner e fornitori, selezionati anche sulla base della sostenibilità e dell’attenzione alla qualità ambientale.
Ma – sotto la guida del presidente Alessandro Grandi e dell’Fabrizio Scuri – Grandi Riso ha deciso di fare di più, seguendo la stella polare indicata dal “framework per il clima e l’energia 2030” definito dall’Unione Europea, che fissa per quell’anno l’obiettivo di un miglioramento almeno del 27% dell’efficienza energetica.
In quest’ottica a inizio 2014 è stato avviato in Grandi Riso un percorso di razionalizzazione dell’utilizzo dell’energia, attraverso l’implementazione di un sistema di monitoraggio dei consumi in tempo reale tramite l’utilizzo del Energy management software Dexcell, sviluppato dalla società spagnola Dexma, che serve più di 450 clienti in 24 paesi.
“L’utilizzo sistematico di questo sistema”, spiega Fabrizio Scuri, “ci ha permesso di ridurre il consumo energetico di oltre il 10% in quasi due anni attraverso la riduzione dei consumi passivi, un miglior utilizzo degli impianti di trasformazione ed iniziative mirate di rifasamento. Oggi”, incalza Scuri, “viene ancora sottovalutato il risparmio di energia che è possibile ottenere monitorando i consumi ed individuando le azioni correttive, anche solo a livello comportamentale. Ritengo che sia le aziende che la pubblica amministrazione dovrebbero avviare progetti di efficientamento energetico partendo dalla misurazione puntuale dei loro consumi per poi agire su basi certe”.
Il gruppo Gabeca ha chiuso il bilancio 2014 con un valore della produzione di 43,4 milioni e un Ebitda di 3,8 milioni, in forte crescita rispetto al 2013. Il gruppo, che conta 128 dipendenti, opera anche nel settore immobiliare e ambientale, ma il motore della crescita è oggi Grandi Riso: quarto produttore italiano di riso.
Grandi Riso (bilancio 2014, 16,9 milioni, previsione per il 2015 19,7) è presieduta da Alessandro Grandi (ad Fabrizio Scuri) e si occupa di lavorazione e confezionamento di riso italiano nello stabilimento di Codigoro (Fe), che opera su un’area di circa 70mila metri quadrati, ed è dotata di impianti e attrezzature adeguati a seguire tutte le fasi operative di lavorazione del risone, una caratteristica unica in Italia. Le principali varietà commercializzate da Grandi Riso sono: Arborio, Carnaroli (cresciuta del 119 per cento nel 2014), Ribe parboiled e Originario. Il riso Grandi è venduto al 85% per cento nel territorio nazionale. Tra i mercati esteri il più significativo sono gli Stati Uniti, che nel primo semestre 2015 sono cresciuti di un ulteriore 80 per cento, fino a raggiungere la quota di quasi il 10 per cento dei fatturati totali.